Chi di voi non ha mai sentito parlare dei punti di pressione alzi la mano.
No, non sto parlando di come Ken Shiro uccideva il suo nemico, anche se da piccolo volevo impararli.
Di certo ne avrete sentito parlare sul web, da McRobert o da qualche chiropratico. Io ho appreso tutto ciò che riguarda i punti di pressione dal Dott. Gregory Steiner, chiropratico londinese con studio in Scozia.
I punti di pressione, accomunati ai trigger-points, cosa sono e come si curano?
Immagina il punto di pressione come uno spasmo in piccolo e all’interno del muscolo causati o da stress da trauma diretto, o da iper allungamento o da cattiva postura cronica, o da squilibri tra agonisti e antagonisti, oppure dal comune stress quotidiano. I punti di pressione sono latenti e causano una perdita di movimento articolare.
Il trattamento fondamentale dei punti di pressione è la compressione ischemica. Molto semplicemente, si priva del sangue il punto di pressione e poi lo si fa riaffluire, questo permette di muoversi, sentirsi meglio e di riprendere gli allenamenti.
In pratica la compressione deve essere eseguita schiacciando il punto di pressione, usando una pressione di circa 10-15 kg) dai 10 secondi fino a un minuto per volta, più volte al giorno.
L’effetto può essere aumentato muovendo i muscoli prima del trattamento oppure usando un impacco freddo o caldo per una decina di minuti prima della pressione.
Durante il trattamento del punto di pressione si può mettere il muscolo nella posizione di allungamento per rendere il trattamento ancor più efficace. Infatti un tipo di massaggio definito rolfing (un tipo di massaggio che mira a separare la fascia dal tessuto muscolare mediante particolari manipolazioni per favorire il rilasciamento delle fibre muscolari e migliorare l’efficacia dei movimenti) usa simultaneamente la pressione e l’allungamento per migliorare l’effetto.
Qual è uno dei problemi più comuni nelle palestre commerciali? Il dolore causato alla cosiddetta cuffia dei rotatori dalle distensioni su panca piana.
Soffermiamoci, quindi, su tali muscoli che compongono la “cuffia dei rotatori” e che sono più soggetti a problematiche muscolari.
Sottospinato. Questo muscolo che si trova appena sotto la spina della scapola (è una protuberanza quasi orizzontale della parte superiore della scapola), causa dolore davanti e di fianco alla spalla e può essere confuso con un dolore all’articolazione della spalle perché lo si percepisce in profondità ed è difficile da raggiungere frontalmente.
L’azione dinamica del sottospinato è di ruotare esternamente la spalla: mano aperta sullo stomaco, gomito attaccato al fianco, muovere la spalla in modo che la mano vada di lato. Possono esserci dei punti di pressione nel sottospinato se si sente dolore a sollevare all’indietro la mano, come quando si infila il braccio nella manica della giacca.
Steiner suggerisce di trattare i relativi punti di pressione in questo modo:
I punti di pressione si trovano sotto la spina della scapola, uno più vicino all’asse centrale del corpo e l’altro più esterno lateralmente di 3 o 5 cm. La pressione dovrebbe essere esercitata sia internamente che verso lo sterno, la giusta angolazione della pressione sarà determinante per l’efficacia del trattamento.
Affinché la guarigione sia duratura e per prevenire una ricaduta, fate le aperture a “L”.
Piccolo rotondo. Un altro dei muscoli della cuffia dei rotatori, situato appena sotto il sottospinato e sul limite esterno della scapola è il piccolo rotondo. L’azione è simile a quella del sottospinato, ma il dolore non viene percepito altrettanto in profondità e lo si percepisce posteriormente alla spalle e non frontalmente.
Ecco, ancora, cosa suggerisce Steiner:
Il punto di pressione si trova all’incirca al centro del muscolo e il modo migliore per raggiungerlo è distendersi sul fianco, allungare il braccio in alto sopra la testa in modo che il bicipite tocchi l’orecchio e poi far applicare la pressione ad un compagno o da soli appoggiandosi ad una pallina da tennis.
Deltoide. Tutti noi conosciamo il muscolo deltoide e non mi soffermo sulla sua analisi.
Normalmente il dolore nel deltoide è sordo e resta più o meno nella spalla e i punti di pressione sono più facili da trovare rispetto a molti altri perché sul deltoide non c’è niente che agisce da cuscino.
Steiner ecco cosa suggerisce, infine, per questo muscolo:
I punti di pressione, di solito, si trovano appena al di sopra di dove si incontrano il pettorale e il deltoide e leggermente verso il lato della spalla. L’allungamento si esegue facendosi tirare il braccio in basso e all’indietro o in alto e all’indietro.
All’inizio non è semplice applicare la giusta pressione e tanto meno trovare questi punti.
Il punto di pressione può far male in una zona diversa dalla reale posizione del punto.
Uno dei criteri diagnostici è di premere un punto ipotetico e vedere se fa male in una zona del corpo.
Per ricercarli si inizia ispezionando brevi zone del corpo e premendo nel modo descritto ci si sposta in alto o in basso, a sinistra o a destra di pochi centimetri per volta fino a trovare la parte dolente.
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