Oggi intervisto il dott. Claudio Lombardo.
Claudio ha un curriculum di tutto rispetto. È un redattore di articoli presso la prestigiosa rivista “Cultura Fisica“, ha la Laurea in Scienze Organizzative e Gestionali (Tesi: “Le autorità amministrative indipendenti”), la Laurea in Scienze e tecniche psicologiche (Tesi: “Ipotesi d’intervento preventivo sul sovrappeso e sull’obesità in una prospettiva psico-socio-biologica”), è Laureando in Processi cognitivi e Tecnologie ed è Docente dell’Accademia del fitness. È, inoltre, autore dei libri:
– “Iscriversi in palestra e continuare ad andarci. PNL e allenamento mentale per ottenere il fisico che vuoi”.
– “Dal mondo del sovrappeso all’universo dell’obesità”.
Diamogli subito la parola.
- Ciao Claudio, presentati ai nostri amici del blog.
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Grazie tante dell’invito. I miei percorsi di studi comprendono la psicologia e la PNL applicate al settore sportivo e al dimagrimento. Mi occupo, in altri termini, di sport coaching e diet coaching.
- Alcuni dicono che parlare di PNL per lo sport o di strategie mentali per la prestazione sportiva sia solo fantasia e una inutilità. Cosa ne pensi?
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Penso che l’inutilità risieda nella realtà di queste deduzioni e sull’espansione di professioni a “forte carica commerciale” che ha permesso ad autentici “clandestini” del mentale di appropriarsi di discipline che richiedono tanti anni di studi, ricerche e pratica sul campo.
- Quali sono le migliori strategie mentali che utilizzi con i tuoi clienti?
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Le domande dell’operatore costruiscono le rotaie, dove il cliente viaggia seguendo una determinata direzione. La meta finale è stabilita dalle indicazioni della sua mappa interiore. La sua indagine permette di estrapolare le strategie più efficaci che, in base a tale meta e alle sue caratteristiche individuali, possono portare al successo personale. In linea di massima l’imagery, il training autogeno e la focalizzazione dell’obiettivo, in molti casi, sono la base del lavoro mentale.
- Oggi molti sportivi professionisti si fanno affiancare da alcuni mental coach (tipo Roberto Re alle scorse Olimpiadi). Che ne pensi?
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Il rischio maggiore, in questo frangente, in una differente prospettiva, è che il mental coach potrebbe richiedere l’affiancamento di sportivi di successo per aumentare la sua credibilità. Credo che questi traguardi debbano essere incorniciati in un’ottica – quantomeno – scientificamente accreditata depurandoli da qualsiasi residuo eccessivamente specultativo, puramente venale, ambiguo e dirottante, per testare delle procedure sia individuali che generali, “codificate”.
- Quali sono le strategie mentali più potenti?
Parlerei piuttosto di metodi adeguati al fine di trovare strategie mentali potenti. Citerei, dunque, la costante presenza di particolarità soggettive (“anima” del mental coaching) e flessibilità dei metodi applicati. Per dirla con A. Beck “qualsiasi tecnica o metodo è efficace l’importante è che funzioni”.
- Che ne pensi della visualizzazione al di fuori degli allenamenti? In America si usa molto.
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Che si tratta di una procedura applicabile a qualsiasi cervello funzionante. La differenza la fa l’esperienza e la competenza dell’operatore nel momento in cui tocca le “corde” della mente tramite la gestione delle immagini. L’armonia dei risultati maturati dal cliente è (anche) una conseguenza di questo percorso.
- Se i nostri amici del blog vogliono mettersi in contatto con te, come possono farlo?
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Tramite il mio sito internet: www.claudiolombardo-pnlesport.com
- Grazie per la tua disponibilità!
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A te! A voi!
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