DOPING….L’ALTRA FACCIA (intervista segreta alla polizia giudiziaria)

doping polizia

Doping polizia giudiziaria

Oggi ti presento un articolo particolare.

Una sera mi sento con un amico molto conosciuto del settore fitness, pesistica e bodybuilding, che ci tiene a mostrarmi una intervista/chiacchierata che ha tenuto con un suo conoscente delle forze dell’ordine e ciò che ha scoperto è stato dirompente, neanche lui si aspettava una intervista così forte.
Insieme abbiamo deciso di renderla disponibile a tutti attraverso il canale.

No, non ti dirò il suo nome, è segreto per riservatezza, così come non ti dirò il nome dell’intervistato, né di quale forza di polizia giudiziaria faccia parte.
Devo proteggere le mie fonti e mi è stato espressamente chiesto.

Quindi, ascolta quanto abbiamo avuto da dirti sull’altro lato della medaglia del doping e poi trarremo le dovute considerazioni.

Allacciati le cinture e tieniti forte, il mondo del doping ha un altro lato che non credo che tu conosca…

INIZIAMO!

 

…FINALMENTE RIUSCIAMO A FARCI UNA CHIACCHERATA COME SI DEVE…TI VA DI PARLARE DI TE?

No, grazie, devi capire…questo è il mio lavoro, e dato che porto una divisa, meno si parla di me, e meglio è.

OK, FACCIAMO IN MANIERA DI NON APPROFONDIRE..PERÒ È  IMPORTANTE CAPIRE CHE TUTTO QUESTO CHE CI DIREMO VIENE NON DAI SOLITI CANALI, MA, COME DIRE, DALL’ALTRA PARTE DELLA BARRICATA…PER CAPIRCI, LA LOTTA AL DOPING DA PARTE TUA …CHE SENSO HA AVUTO?

Il senso?
Molto semplice: sin dall’inizio il doping è sempre stato legato anche ad altri traffici, e come tale veniva investigato.
Mentre all’inizio era un discorso legato a farmaci di produzione nazionale che seguivano canali alternativi, nel momento in cui questi non hanno più potuto circolare e sono stati tolti dal mercato, la domanda si è spostata su altri fornitori stranieri, che non avevano nessun interesse specifico nel settore, ma che, già che stavano effettuando trasporti per la “roba” ci aggiungevano pure i “prodotti”, mi hai capito, vero?

MA NELLA TUA ZONA DI COMPETENZA COME HA AVUTO INIZIO LA COSIDDETTA CACCIA?

Guarda, fin quando non c’era Schengen, le dogane funzionavano abbastanza, ma con questo accordo, la situazione è andata a “ramengo“….in pratica insieme a tanti altri colleghi, ci siamo ritrovati senza lavoro sulle frontiere, ma a dover correre a destra e manca sul territorio, per inchieste che finivano col risolversi in nulla di fatto.
Di base avremmo dovuto combattere l’evasione fiscale, ma non tutti i procuratori erano portati per la materia, e magari nemmeno collaboravano tra di loro…
Poi una sera successe un fatto.
Per un controllo di routine venne fermata un’auto con a bordo un ragazzotto massiccio, ma piuttosto “fumato“.
Durante la perquisizione del mezzo venne fuori un po’ di fumo, ma anche qualche scatoletta di prodotti. Per farla breve, non servirono nemmeno le 4 sberle canoniche, si mise a parlare da solo: il fumo se lo era preso da uno che conoscevamo, ma i prodotti venivano da uno che aveva una palestra, ed aggiunse che lui di guai non ne voleva, che sennò suo padre lo ammazzava di botte, e che per non avere problemi avrebbe anche testimoniato “perché quello là, di prodotti ne muove una marea..lo sanno tutti!”…Tranne che noi.
Prima di fare un rapporto preciso, girammo la faccenda al nostro superiore, che si rivolse ad un procuratore che, per non avere in mano nulla di buono al momento, prese la palla al balzo ed aprì un fascicolo.

PRIMO CAPITOLO: BIGJIM…

Il tizio che era stato nominato dal giovanotto aveva una palestra ben avviata, ma vuoi per soldi, vuoi per fare il figo, faceva girare un sacco di prodotti.
Venne concertato di mettergli in palestra un paio di civette, e di cominciare a controllarlo, e non ci volle nemmeno tanto tempo …di lì a un mese lo bloccammo di ritorno da un ritiro merce, aveva la macchina piena da scoppiare, fiale di ogni tipo e pastiglie a non finire….e comunque tutti prodotti di cui non conoscevamo minimamente l’uso.
Ma facemmo finta di nulla e lo portammo “in sede”.
Qui venne il bello…un omone grande e grosso che si mette a piangere come una fontana, che non sa a che Santo votarsi per tirarsi fuori dai guai, che ci prega in ginocchio di non rovinarlo…il superiore lo fece piangere per un po’, elencandogli una sfilza di articoli tra giudiziario e penale che nemmeno fosse Al Capone, ed io ed il mio collega che ci toccava uscire dall’ufficio per non scoppiare a ridere…e comunque durò giusto il tempo necessario.
Alla fine del discorso Bigjim aveva già messo giù una lista di nomi che arrivava in ogni parte d’Italia ….qualunque cosa per tirarsene fuori.
Il superiore giocò d’anticipo, dicendogli di andarsene a casa, e che avrebbe dovuto ripresentarsi il giorno dopo e che faceva bene a starsene muto su tutta la faccenda. I prodotti rimasero “in sede” ma dovemmo far venire qualcuno da altre sedi per capire di cosa si trattava.
Il procuratore invece era al settimo cielo: si era trovato una bella indagine senza nemmeno far fatica.
Ma voleva di più, perché sapeva benissimo che chi aveva fatto girare i prodotti faceva girare anche la roba, e fiutava di trovare qualcosa di grosso.
Decise così di mettere Bigjim nella mansione di Gola Profonda, o informatore, di lasciarlo sì lavorare, ma di metterlo in condizione anche di “parlare a comando” qualora ci fosse la necessità.
Tutto sommato sembrava un lavoro finito, ma in verità si trattava di un vaso di pandora: dalla lista di Bigjim si andava a mettere il naso in troppe procure, e si rese quindi necessario concertarsi con queste…

CAPITOLO 2 ALTRI CANALI:

Per farla breve le forniture non arrivavano da un solo canale, ma da almeno 3: uno dall’Est Europeo, uno dai Balcani e uno dalla Cina, e dato che si parlava di altri paesi ed altre competenze, noi ne venimmo messi fuori, ma il discorso territoriale rimaneva.
Si decise così di spremere bigjim ancora un po’, ed ogni volta era un vero divertimento. Non facevi a tempo a farlo sedere davanti al superiore che ricominciava a piangere e cantare.
E grazie alle sue cantate, venivano fuori altri nomi, altre palestre, altri contatti.
Ora, quello che successe a seguito di queste cantate furono due operazioni ben distinte, condotte da colleghi di 2 provincie, che però portarono praticamente allo stesso risultato…altri uomini grandi e grossi che piangevano e cantavano…in pratica non si sapeva più chi incriminare perché tutti erano disposti a vendersi pure mamma e sorella pur di non passare guai.

CAPITOLO 3 ROBA DA CAVALLI:

I prodotti che avevano cominciato a girare erano sempre più di uso veterinario che umano, ed insieme cominciava a girare anche un sacco di “bamba” perché, molti di questi elementi, per mantenersi i prodotti, spacciavano.
Non che fossero dei veri spacciatori, ma arrotondavano, solo che poi finivano nel giro di quelli fanno sul serio, e quelli non ci mettevano né uno, né due a “venderseli” se qualcosa andava storto, se sentivano di essere controllati,  gli bastava fare una telefonata anonima e dire “Tizio è in giro con 20gr” e Tizio veniva preso, mentre magari Caio andava in giro con 200 gr e nessuno se ne accorgeva.
Solo che Caio ragionava col cervello, e tizio giusto coi bicipiti…

CAPITOLO 4 OMERTÀ: MA FAMMI CAPIRE, TRA QUELLI CHE TRAFFICANO STEROIDI NON ESISTE NESSUNA SORTA DI CODICE OMERTOSO?

Ma stai scherzando? Questi mica sono criminali…si atteggiano, fanno i fighi, ma come vedono un distintivo se la fanno sotto…i criminali veri mica pensano all’allenamento, alla casetta calda e confortevole, a fare gli orari giusti….questi dai criminali vengono considerati solo dei pupazzi…guarda , giusto uno ne ho conosciuto con i muscoli che aveva anche sotto gli attributi, e per vivere riscuoteva i pagamenti per uno strozzino.. gli altri giusto pupazzi sono.
E come tali vengono trattati.
E poi di che codice vuoi parlare, con elementi che come vedono un giudice si mettono a cantare che nemmeno fossero Pavarotti con tutto il coro della Arena di Verona?
Io stesso ho visto situazioni in cui il “preparatore” di turno si vendeva tutta la lista dei clienti pur di patteggiare, incluso nomi di ragazzini….questi saranno bravi a farsi i muscoli, ma come uomini lasciali perdere….pupazzi.

CAPITOLO 5 LA RETE: QUINDI LA SITUAZIONE ATTUALE COM’È?

Grazie alle varie gole profonde, ci sono state altre operazioni, ma alla fine non si tratta di reati da galera vera e propria…diciamocelo…il discorso è cambiato quando c’è scappato il morto, tipo qualcuno che ha esagerato coi prodotti, e allora uno o due al gabbio ce li devi mettere, ma per il resto…in verità un vantaggio lo abbiamo stabilito, mettendo a punto LA RETE, è un po’, come dire, che oramai li conosciamo TUTTI, non scappa più nessuno, e quando qualche procuratore vuole fare bella figura con poca spesa..parte un’operazione.

È cinico dirlo, ma fanno comodo, e poi se fossero intelligenti, dalle bombe starebbero ben lontani.

……….

Ho la pelle d’oca, e tu?

Riesci a comprendere appieno la portata di questa intervista?

Forse no, forse sì, ma una cosa te la devo pur dire: a giocare col fuoco, prima o poi ci si brucia per forza.

Stai alla larga da trainer dopati o che dopano gli allievi, sta lontano dai giri “pericolosi”, se non per la salute, almeno per la tua fedina penale.

Sai come funziona?

Tu sei Tizio e conosci Caio che è uno spacciatore di steroidi.

Caio è “attenzionato” dalla polizia giudiziaria.

Caio vende ormoni a Sempronio.

Intercettando Caio, capitano su una telefonata tra te, Tizio ignaro, e Caio. 
Tu scherzi, fai qualche battuta, anche se a doparti non ci pensi proprio, e la tua battuta, in chi ascolta, fa pensare che forse è meglio “attenzionare” anche te.
Come?
Mettendo anche il tuo telefono sotto intercettazione.

….

E qui iniziano i tuoi problemi.

Credi che mettere sotto intercettazione il tuo telefono sia difficile? 
Molto meno della richiesta di intercettazione a Caio fatta all’autorità giudiziaria.

Ripeto: non vale la pena, davvero. 
Non vale mai la pena per un paio di centimetri in più di braccia.
Non farlo per la salute, tanto a te non te ne frega niente, fallo per la tua tasca e la tua faccia: un processo penale è costoso, distruttivo e, anche se lo vinci, sarai visto per sempre come colpevole.
Sta alla larga da individui “pericolosi” e da gruppi Facebook o amicizie Facebook “particolari“.
I gruppi FaceBook sono ancor più facilmente attenzionati. Non essere troppo “leggero“.

Noi ti abbiamo avvisato, poi…

P.S.: Credo che questa intervista dovrebbe arrivare molto lontano.
Mi aiuti?
Condividila anche tu, grazie.