Doping e antidoping, la verità.
Dopo gli articoli di Mario Pietosi sul doping, sento ancora alcuni che dicono “Io sono natural. Ho fatto l’antidoping!”
E queste persone sono davvero sicure e convinte che potrebbero farsi fare il test alla tua presenza.
Perché?
Scopriamo il marcio dietro lo specchietto delle allodole.
“Buongiorno.
Doping sì, doping no, piace vincere facile, sleale a prescindere, imbroglio bello e buono e chi più ne ha, più ne metta.
Questo siamo abituati a sentire quasi ogni volta che si va a toccare questo tasto.
Ora, al di là delle scelte personali che abbiano portato a fare una scelta del genere (che nessuno potrebbe, né dovrebbe permettersi di giudicare) è pur vero che c’è gente che si dopa e va a gareggiare in gare “natural”.
Il primo pensiero che viene in mente a questo punto è: “ma ci sono gli esami antidoping… come sperano di farla franca?”
Ebbene, possono farla franca per diversi motivi.
Di solito il primo è che l’esame antidoping è una vera e propria farsa, messa in atto dalla federazione stessa e dall’organizzatore.
Ovviamente parlo di bodybuilding (ma anche negli altri sport c’è chi la fa franca col beneplacito delle federazioni), dato che qui siamo in contesto di ghisa.
Il secondo metodo per farla franca è cercare di mascherare il risultato dell’esame delle urine ingerendo altri farmaci che mascherano la presenza dei metaboliti (che sarebbero il prodotto della degradazione degli aas) delle varie molecole che vengono eliminati con le urine.
Questo metodo non è del tutto sicuro ma ha funzionato per diversi decenni, finché il CIO ha inserito tali molecole nell’elenco delle sostanze proibite per gli sportivi.
Poi ci sono stati quelli che si sono auto-riempiti la vescica con l’urina di altre persone (parenti o amici compiacenti) ma anche questa pratica non è del tutto sicura, senza contare che è davvero poco igienica e rischiosa.
L’ultimo punto (e più usato) è: scegliere molecole che siano impossibili da rilevare.
Ebbene sì, esistono molecole che ad oggi è impossibile individuare con l’esame delle urine.
Se fosse previsto l’esame del sangue, sarebbe altra storia davvero. Ma questo non è previsto ed allora…
Molecole “stealth” (invisibili) quindi.
Ce ne sono state poche fino a qualche decennio fa, ma oggi si è assistito alla proliferazione di un settore davvero efficace che ha dato molti frutti sia ai bbers che ai corridori (centometristi in primis, ma anche a decatloneti , triatloneti e affini) .
Ce ne sono ormai una marea, in circolazione: MGF, FOLLISTATINA, GH RELEASERS, Stimolatori della secrezione di gh, GH stesso, insulina e anche un non appartenente a questa famiglia: le prostaglandine o PGF1 e PGF2.
I peptidi sono tantissimi e ognuno ha a suo carico una o più prerogative.
Ci sono quelli per la costruzione di massa muscolare (MGF) o quelli per la lipolisi che hanno sigle composte da lettere e numeri che non vi direbbero nulla e perciò ometto di scrivere, e ci sono anche quelli per salvaguardare tendini e legamenti.
Queste molecole assicurano già di per sé un buon riscontro sulla crescita muscolare e sulla forza.
Già da soli assicurerebbero un livello che un natural non può manco sognarsi di raggiungere.
E già sarebbero doping.
Ma… non si riescono a riscontrare con l’esame antidoping e quindi chi le usa è “natural”.
Il GH… beh chi non conosce le sue virtù?
Lipolisi e rigenerazione cellulare e muscolare.
Aumento della densità ossea.
Già da solo assicura costruzione muscolare (anche se non eclatante) superiore all’utente davvero natural, figuriamoci se lo si usa per un programma di bulk di 2-3 mesi insieme a del semplice testosterone, che è sufficiente staccare a 3-4 settimane dalla gara (sono sufficienti per eliminare qualsiasi traccia di testo esogeno) per poi continuare col solo gh per arrivare in condizione strabiliante.
Per ultime, le prostaglandine…
Questa è una categoria di farmaci davvero strana per un bber.
In veterinaria si usano per provocare l’aborto espellendo il feto mediante le contrazioni che provoca a livello addominale e dell’intestino in particolare.
Ma questo al bber non serve.
Un piccolo effetto collaterale delle PGF è che aumenta lo stato infiammatorio del muscolo indotto dall’allenamento.
Quindi, iniettandolo nel muscolo dopo che lo si è allenato, ecco che il muscolo si ritrova con uno stato infiammatorio molto superiore a quello che sarebbe solo con l’allenamento. Quindi il corpo super compensa molto di più di quello che sarebbe senza PGF.
In genere i bbers lo utilizzano per i muscoli carenti, per riequilibrare uno sviluppo arretrato dei muscoli che tardano a rispondere.
Ma non solo. Se iniettato nel pannicolo adiposo (sottocute) provoca la disgregazione degli adipociti con conseguente eliminazione di grasso dal luogo in cui si inietta in primis, ma anche a livello globale.
Quindi, altro aiuto davvero grande per un bber.
Ovviamente ha l’effetto primario, con cui fare i conti: diarrea sprint. Ma a questo si può ovviare cominciando con dosi molto blande e poi aumentare pian piano, dato che il corpo si adatta a questo stimolo della molecola.
Concludendo: Esistono i bbers natural?
NI.
Chi lo sa… o meglio… no… ma anche sì, dato che si possono usare molecole che non possono essere individuate con l’esame antidoping.
Bene, spero di avervi dato materiale per pensare.
Buon proseguimento.
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